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Cinquantesimo!!!


Sono arrivata al cinquantesimo pezzo, una sorta di giro di boa per questa avventura iniziata da meno di un anno e intrapresa con incoscienza e spensieratezza.

Un’avventura piena di soddisfazioni per cui ringrazio le tante persone che, non conoscendomi, mi hanno dato fiducia e mi hanno letto.

Così ho pensato di dedicare questo articolo proprio a coloro che hanno imparato a conoscermi attraverso PiantataStorta e che forse si sono fatti un’immagine di me un po’ falsata dai post pubblicati. Lo faccio per rassicurarli, perché mi sono resa conto che da quello che scrivo ho forme, dimensioni e contenuti qualche volta un po’ differenti dalla realtà.


Partiamo dalle caratteristiche fisiche: sono sotto i quaranta e sopra i trenta. Con i tacchi giusti posso arrivare oltre il metro e settantacinque e peso 55 kg, secondo gli organizzatori,  57 kg secondo la Questura. Ho gli occhi verde scuro, alcuni dicono muschio, io preferisco del colore dell’erba bagnata, non è più poetico? I capelli sono quasi sempre corti perché sono pigra per pettinarli e ricci perché “ogni riccio un capriccio“. Infine sono rossa naturale nell’animo, ma mi tocca ribadirlo ogni tre settimane dal parrucchiere[1].

Non mi trascuro, come si potrebbe pensare da alcuni pezzi[2]. Sono molto attratta dai cosmetici, ma anche in questo caso la pigrizia mi frena, quindi compro sempre prodotti che poi non uso, oppure mi fisso su qualcosa e la consumo finché non passo ad un altro oggetto preferito. Però ho una pelle che mi permette di non mettere il fondotinta, quindi perché non approfittarne?[3]

Passiamo alla situazione sentimentale: tecnicamente non sono zitella perché sono stata sposata e ho fatto una festa meravigliosa, che mi rende appagata rispetto al tema matrimonio e alla possibilità di ripeterlo (ovvero, come diceva Edgard Allan Poe: “Mai più”)[4].

Vivo il dramma moderno di molte mie coetanee, ovvero per quanto mi sforzi di non credere all’esistenza del principe azzurro mi ritengo nel profondo del cuore una principessa e come tale voglio essere trattata[5].

Forse è  il caso che chiarisca che io gli uomini non li odio, anche se potrei, sarebbe comodo, invece certe volte mi sforzo di capirli anche se so che è assolutamente inutile provarci. E’ come quando non ti si apre un barattolo e tu, per principio, fai di tutto per aprirlo, anche se questo barattolo si aprirebbe solo spaccandolo, quindi di solito, dopo un po’ lascio perdere[6]. E non riesco a concepire che i miei sentimenti non possano essere ricambiati, quindi guardo e riguardo il film “La verità é che non gli piaci abbastanza“, ma non mi entra in testa che se non mi chiamano é perché, appunto, non gli piaccio abbastanza[7].

Nonostante il cibo sia uno dei miei argomenti preferiti e preghi sempre Dio che, se proprio non mi vuol far dimagrire, quantomeno faccia ingrassare le mie amiche, vi rassicuro: non sono bulimica. Anche se gli zuccheri rappresentano una componente fondamentale della mia dieta e credo che prima o poi ne pagherò le conseguenze[8].

Ammetto di essere lamentosa. Il mio lamentarmi nasce dalla percezione che ho delle cose: è come se, a volte, le sentissi troppo, per questo la dimensione dei problemi o la visione dell’insieme per me può diventare eccessiva[9]. Ma da qui alla depressione devo farne ancora di strada, strada che ho intenzione di percorrere con grande comodità, tanto da prendere la depressione per sfinimento e farle passare la voglia di bussare alla mia porta[10].

State sereni, so divertirmi, anche se sul ballo ammetto di avere ancora qualche dubbio, ho la fortuna di avere sia delle amiche che mi sopportano anche se non riesco a dialogare molto con i loro figli (che però mi adorano quando gli compro le figurine)[11] che delle amiche che mi vogliono bene lo stesso e che sono sempre disponibili, anche se non bevo[12].

Che altro dire? Grazie ancora di essere arrivati alla fine di questo pezzo e continuate a leggermi, ho ancora qualche altra storia da raccontare!!!


 












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