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E’ troppo facile


e-troppo-facile

Ammetto che il titolo mi sembrava un po’ stupido, al limite dell’ottuso, eppure il romanzo è stato una piccola sorpresa. Un poliziotto di ritorno dalle Colonie si trova ad indagare in un paesino della campagna inglese sulle morti apparentemente accidentali di ben cinque persone, ma qui trova anche il tempo di innamorarsi e di smascherare un assassino spietato e quasi geniale.

Detta così sembra facile, come suggerisce il titolo del libro, eppure la storia si regge bene sul dubbio, sulla differenza tra quello che è in realtà e quello che si percepisce, sul principio, forse un po’ allarmante, che ammazzare qualcuno non è poi così difficile come si pensa, anzi!

Agatha qui finalmente decide di non limitarsi e ci offre una marea di morti su cui indagare, una carneficina silenziosa che mi ha fatto soprassedere sullo spessore debole della coppia di eroi maschile e femminile, un po’ vuoti come nei primi romanzi, forse perché il vero protagonista del libro è il personaggio che misteriosamente decide chi vive e chi muore e che si svela con un bel colpo di scena degno di ogni romanzo classico che si rispetti.

Forse perché ritroviamo il serial killer in un’ottica “moderna”, lo considero un libro “facile” da consigliare e da leggere.

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