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I due filosofi di Vincenzo Irolli


i due filosofi Iroli

E’ un po’ di tempo che giro intorno a questo quadro di Vincenzo Irolli, perché non sono sicura del lato da cui prenderlo, mi attrae e mi respinge. La sua vera forza è il titolo, un insieme di ironia, cinismo e irriverenza, che si rispecchia compiutamente nel tratto e nella composizione ovvero: I due filosofi.

E’ il ritratto di un uomo con il suo asino, i due volti emergono tra pennellate date come scudisciate, rapide, violente, impietose. L’uomo è un vecchio sdentato e col naso rosso dei bevitori, che guarda dritto negli occhi lo spettatore con uno sguardo acceso non sappiamo se dal vino o da qualche discussione. Discussione che forse ha tenuto con il suo amico, l’asino, che si appoggia a lui in un gesto di tranquilla intimità.

Irolli poi continua la composizione fatta di tratti urgenti e corposi nella camicia aperta scompostamente sul petto, l’abbigliamento completo di gilet di un popolano, e nell’ambiente in cui sfumano i contorni del muso dell’animale quasi lo volessero assorbire.

Ecco quindi due personaggi che conoscono la vita, che parlano tra loro e con gli altri, appunto due “filosofi”. L’immagine così si presta ad una doppia interpretazione, se da un lato c’è una chiara ironia nell’usare il termine filosofo, questa può essere interpretata sia come un aggettivo da dare a una persona che crede di sapere e in realtà non sa, sia a una persona che invece, nonostante la condizione chiaramente povera in cui vive e forse proprio per questo, capisce il senso della vita più di tanti altri.

Anche l’asino, animale erroneamente considerato stupido, forse qui viene riabilitato dal pittore, che lo presenta come un compagno all’altezza del suo padrone in quando a conoscenza della vita e della sua filosofia. Ma anche qui non sono poi sicura di come interpretarlo.

Credo quindi che alla fine questo quadro funzioni come tante altre opere che nascondono un sottotesto, ognuno qui vedrà quello che vuole: un vecchio ubriacone col suo asino che vive la sua miseria allegramente ostentando la sicurezza degli sciocchi, o un vecchio contadino con il suo asino, coppia che si sostiene a vicenda e guarda il proprio interlocutore mostrando che la vita povera e semplice non è per forza una maledizione, perché l’importante è che sia vita.

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