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Il segreto di Chimneys (1925)


SegretodiChimneys

Nel 1925 Agatha tira un po’ le fila di quello che ha pubblicato fino a quel momento e scrive un romanzo dove butta dentro le cose migliori che ha fatto.

Abbiamo così una coppia di belli, intelligenti e avventurieri, una dimora storica, un breve passaggio in Africa, una serie di investigatori più o meno bravi, il tutto condito da furti, rapimenti, assassini, intrighi internazionali e spionistici ed inserito in una trama fitta e movimentata, a volte addirittura difficile da seguire.

Rispetto ai libri precedenti, i personaggi iniziano ad avere più corpo, ovvero sia i principali che i minori si muovono sulle quinte dello spettacolo che ci propone con più “sostanza”, ma ancora risultano frettolosi in alcuni momenti.

Anthony Code, indiscusso protagonista, è irresistibile, un misto del perfetto gentiluomo inglese e dell’avventuriero romantico, mentre si muove senza difficoltà o esitazione in una ragnatela di coincidenze e pericoli. La bellissima Virginia Revel è appunto bellissima e perfetta anche lei, occupatissima a gestire tutti i pretendenti che le si affollano intorno come api sul miele. E proprio la loro perfezione ci fa sapere fin dall’inizio che ci sarà un lieto fine e che non faticheranno neanche tanto per raggiungerlo.

Un occhio di riguardo è da dare a Chimneys, dimora antica, piena di fascino, immersa in un parco che affaccia su un lago, un luogo di per sé ricco di storie che si assommano a quelle raccontate da Agatha.

Il libro va quindi letto perché mette insieme, ancora con quella leggerezza e pulizia degli esordi, intrighi, personaggi rassicuranti ed una storia movimentata. E per questo, secondo me, è da leggere come si beve un liquore forte davanti al camino in una sera d’inverno: tutto d’un fiato, altrimenti si perdono i passaggi, i personaggi minori, le sottotrame e quell’allure di Chimneys, protagonista suo malgrado.

Ma proprio come un liquore forte, una volta mandato giù, ti lascia quel senso di caldo nel petto e leggerezza nella testa.

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