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Una passeggiata alla Fiera del Verde e del Paesaggio


Come ribadisce il titolo del mio blog, questo non è un blog sul giardinaggio, e non solo perché sono una storica dell’arte prestata alla comunicazione, ma soprattutto perché io ho il pollice nero. Se compro una pianta, questa inizia a ingiallirsi e a perdere le foglie dopo circa cinque minuti che mi sta vicino. Le piante aromatiche in terrazzo non vengono gestite da me, anzi, io le guardo da lontano, separata dal vetro della finestra, e non ho mai contatti diretti con loro.

Con me resistono solo i fiori recisi, perché sono già morti, e pure con questi devo aggiungere zucchero e varechina per tenere i petali attaccati e non far piegare lo stelo.

Eppure mi piacciono. Mi piacciono i giardini, preferibilmente con fontana, mi piacciono gli alberi che fanno ombra, i prati, i fiori di tutti i tipi,  ho anche una tollerabilità media agli insetti, basta che non mi vengano addosso, allora ricordo esperienze traumatizzanti di calabroni che cercano di pungermi e mi sale un po’ di panico.

E proprio per questo mio pollice nero, per questa mia innata incapacità di gestire e far prosperare tutto ciò che è verde, so che non potrò mai avere un balcone mio o un giardino mio, a rischio di riprodurre una piccola versione del deserto del Sahara con tanto di dune (cosa che per carità, ha il suo fascino, ma mi sembra troppo fuori contesto per una casa borghese di Roma).

Quindi mi accontento di vedere i giardini degli altri, di ammirare l’abilità delle mie amiche nel far nascere un mango da uno scarto alimentare, di passeggiare in parchi aperti al pubblico e di frequentare fiere dedicate ai fiori e al giardinaggio ogni qual volta ne ho l’occasione, perché finché non è mio è salvo.

Tra gli eventi che hanno un posto speciale nel mio cuore c’è La Fiera del Verde e del Paesaggio che da anni si svolge a maggio nei giardini dell’Auditorium Parco della Musica, un parco inusuale della mia sconfinata città realizzato da Renzo Piano insieme al resto di quel complesso di edifici che amo e odio allo stesso tempo, un po’ come quasi tutte le cose che hanno segnato la mia vita.

Ma torniamo alla Fiera del Verde e del Paesaggio che, complice la giornata assolata e la mia voglia di giardini, è stata l’occasione per una bellissima gita che sembrava “fuori porta”. In poche parole mi sarei comprata tutto, non solo le rose, ma i bulbi, le piante grasse, per non parlare dei mobili da giardino, gli accessori, e infine le piscine idromassaggio, il mio sogno proibito di sempre.

Il tutto allietato da una pizza fatta sul momento nell’area food, che ha sostituito il cappuccino e cornetto della colazione e mi ha restituito ancora di più l’idea di una piccola vacanza in un giardino magico pieno di cose bellissime.

Sarebbero troppi gli espositori da segnalare, perché ognuno ha portato qualcosa di unico, come lo stand specializzato in giardini acquatici, si avete capito bene, si può fare un giardino con un vaso pieno d’acqua trasformandolo una sorta di acquario vegetale molto più bello di uno stagno e dove le ninfee la fanno da padrone.  Ma anche i mobili da giardino hanno contribuito a creare un percorso piacevolissimo e a volte favolistico,  soprattutto grazie ai prodotti artigianali da fare su misura, in un misto di design e abilità manuale che proveniva da tutta Italia.

Eppure le piante sono rimaste sempre le vere protagoniste, con vivai specializzati che hanno portato varietà fiorite molto scenografiche e alberi da frutto antichi, mentre ogni pianta esposta era un acquisto irresistibile.

Così posso dire che, anche quest’anno, la Fiera del Verde e del Paesaggio, che continua il suo lavoro  attraverso la Scuola del Verde proponendo agli appassionati anche durante il resto dell’anno corsi che insegnano non solo la cura del verde, ma anche a esprimere in attività creative il proprio amore per la natura e il giardinaggio, ha soddisfatto pienamente le mie aspettative, anzi, non vedo l’ora che arrivi maggio prossimo per tornarci!

Per vedere cosa vi siete persi e per info sulla Scuola del verde

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